C’era una volta in Spagna, nelle Isole Baleari, un gruppo di ragazzi molto annoiati.
Si erano stufati della monotonia delle loro giornate e dei loro soliti passatempi.
Il mare e le belle ragazze non erano più di loro gradimento, hanno quindi pensato bene di trovarsi un altro passatempo: il Balconing.
Per ora mi limito a dirvi che è considerato uno “sport estremo”, ma adesso andremo a capire meglio di cosa si tratta.
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Cos’è il Balconing?
Sviluppatosi nei primi anni 2000, l’apice del sua diffusione si è avuta nel 2010 con una stima di 6 morti e 11 feriti.
Balconing… la parola ci suggerisce che il protagonista di questo sport è il conosciutissimo balcone: di casa, di un albergo o direttamente da una finestra.
È molto semplice, basta uscire, ubriacarsi, drogarsi (e chi più ne ha più ne metta) per farsi venire il coraggio di tornare a casa e decidere di lanciarsi dal balcone.
Dove? Nella maggior parte dei casi si tenta di tuffarsi in una piscina, ma attenzione!
La mancata lucidità chiaramente non permette sempre di fare bene i calcoli e nella maggior parte dei casi ci si schianta direttamente sul pavimento ottenendo ferite più o meno gravi nei casi migliori, nei peggiori la morte.
La versione meno pericolosa del Balconing prevede che si salti di balcone in balcone ma come potete ben immaginare, il risultato non cambia.
il Balconig si può definire uno sport estremo?
Trasgredire le regole, una forte scarica di adrenalina, il desiderio di sfidare la gravità ed evadere dalla routine è ciò che sembra spingere i giovani a lanciarsi.
Spesso l’obbiettivo è anche quello di filmarsi per poi caricare il video sui social e vantarsi del proprio atto di coraggio.
Gli albergatori hanno tentato di prendere misure di sicurezza (ad esempio alzando i parapetti dei balconi) per prevenire queste bravate, ma sono seriamente preoccupati e sperano che questa “moda” venga superata in fretta: possiamo capire quale danno all’immagine possa creare un incremento sempre maggiore di questa pratica.
Chiediamo ai medici i rischi del balconing
Nell’Ospedale Maria ALOS delle Isole Baleari, il Dipartimento d’Emergenza sostiene che il Balconing sia diventata una pratica sociologica legata ad un’età in cui il senso paura e la prudenza sono inferiori.
Essendo già di per sé minore la percezione del rischio, è chiaro che l’assunzione di alcool e/o stupefacenti implichi un ulteriore diminuzione del livello di il rischio.
Incidenti successi a chi pratica il balconing
Ellen Ryan, 20 anni.
Nel bel mezzo delle sue vacanze ad Ibiza, si lanciò dal balcone di un appartamento:
- Trauma cranico (con cranio forato);
- Schiena spezzata in tre parti;
- Danni riportati ad un polmone.
L’intenzione non è quella di spaventarvi (anche se forse dovreste), ma sicuramente quella di far ragionare i giovani evitando che compiano atti avventati che gli procurano danni per il resto della vita o, in molti casi, che il resto della vita non gli permettano proprio di viverlo.
Spero che converrete con me sul fatto di definire il Balconing sport estremo è sbagliato dato che tutti sport devono avere una filosofia e una disciplina per essere definita SPORT deve dimostrato di dimostrarsi prima di tutto sana
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